Storia di uno specchietto...che ti riconcilia con il mondo
Adesso ti sistemo io! Dado e controdado è un attimo! Sí va beh ma è
tardi e devo partire...ma dai questo specchietto ( il sinistro, il più
importante ;-)
) è un pezzo che è regolato male...vuoi partire senza che sia tutto a
posto? No, certo! La moto deve essere perfetta! Ops, non ho delle chiavi
così grandi...svito, avvito, svito...aaaaah! Il filetto è spanato (la
vite non si avvita più ;-)
)! E adesso?? Driiiinnnn! È Andrea che vuole sapere quando partiamo...e
ora cosa gli dico? Che sto litigando con il vicino o...con uno
specchietto? E poi cosa mi direbbe? Che se invece di 1.800 euro ne avessi
spesi 12.000 come lui non avrei certo questi problemi...va beh, gli dico
la verità e...mi dà un buon suggerimento! Usa un po' di nastro
americano sulla vite...provo e voilà! Funziona! Giusto per qualche ora
però...la.pressione dell'aria ha presto la meglio e mi ritrovo con lo
specchietto che guarda verso...di me...utile per farsi la barba ma in
genere in moto penso a guidare ;-)
...e quindi?? Direte voi...dopo una giornata passata a guardarmi allo
specchio tra una curva e l'altra mi decido a provare a chiedere
aiuto...ci fermiamo da un benzinaio a Cortina ( con la erre moscia,
naturalmente)...faccio il pieno e timidamente chiedo a questo signore
imponente (1 e 90 per 100 chili buoni) e rubicondo ( e che di moscio non
ha proprio nulla)se può darmi una mano...si potrebbe provare a svitare
dado e controdado accenno...tempo 2 secondi e apre il suo miglior set di
chiavi, lo srotola come l'argenteria della nonna...prova a sbloccare i
due dadi...il colore del suo viso assume tutte le tinte dell'arcobaleno
finché mi dice, rinunciando, esausto come Ercole al termine delle sue
fatiche: "vuoi provare tu?"..."eeeehm..." tra me e me penso che al suo
confronto sembro un bambino del terzo mondo in avanzato stato di
denutrizione..."non credo sia necessario, grazie mille per il tentativo"
nel frattempo Andrea ha fatto amicizia con una famigliola a bordo di
una vespa del 1960 dotata di sidecar...il benzinaio non li ha nemmeno
considerati tutto impegnato com'era con il mio specchietto...mi
consiglia di rivolgermi a una autofficina lì vicino...è molto
dispiaciuto e mentre ce ne andiamo lo vedo riporre l'argenteria, ops ,
le chiavi...il meccanico, un tipo magro e nervoso, ha troppo da fare,
prova senza troppa convinzione..."dovrei scaldarlo" dice..."vai dal
fabbro qui accanto"...ormai quasi rassegnato mi convinco a fare
quest'ultimo tentativo...entro in un'officina molto grande, vedo in
fondo una persona intenta a saldare che accortosi della mia presenza mi
indica un omone ( ma sono tutti giganti qui a Cortina??) brizzolato al
lavoro su un banco vicino...gli spiego il problema e in un attimo è già
al lavoro; si muove con calma, è un tipo paziente, mi ricorda mio
padre...intanto io mi perdo nell'osservare le macchine: una fresa, un
tornio, un trapano a colonna...attrezzi datati, credo, ma ben
tenuti...immagino operai al lavoro, poche parole, gesti precisi,
sapienti..."ecco" mi dice "sali in sella che lo regoliamo" non mi sembra
vero! Potrò tornare a vedere cosa succede dietro di me! Mentre dico tra
me e me queste poche parole lui è già sparito; lo cerco nell'officina; è
già tornato al suo lavoro. " Quanto le devo?" "nulla", mi dice
sorridendo; lo ringrazio ricambiando il sorriso...ma quello che lui non
vede, quello dentro di me è molto più di un sorriso...il mondo è ancora
un bel posto...anche a Cortina...con la erre moscia, si intende
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