sabato 12 agosto 2017

Storia di uno specchietto...che ti riconcilia con il mondo



Adesso ti sistemo io! Dado e controdado è un attimo! Sí va beh ma è tardi e devo partire...ma dai questo specchietto ( il sinistro, il più importante ;-) ) è un pezzo che è regolato male...vuoi partire senza che sia tutto a posto? No, certo! La moto deve essere perfetta! Ops, non ho delle chiavi così grandi...svito, avvito, svito...aaaaah! Il filetto è spanato (la vite non si avvita più ;-) )!

E adesso?? Driiiinnnn! È Andrea che vuole sapere quando partiamo...e ora cosa gli dico? Che sto litigando con il vicino o...con uno specchietto? E poi cosa mi direbbe? Che se invece di 1.800 euro ne avessi spesi 12.000 come lui non avrei certo questi problemi...va beh, gli dico la verità e...mi dà un buon suggerimento! Usa un po' di nastro americano sulla vite...provo e voilà! Funziona! Giusto per qualche ora però...la.pressione dell'aria ha presto la meglio e mi ritrovo con lo specchietto che guarda verso...di me...utile per farsi la barba ma in genere in moto penso a guidare ;-) ...e quindi?? Direte voi...dopo una giornata passata a guardarmi allo specchio tra una curva e l'altra mi decido a provare a chiedere aiuto...ci fermiamo da un benzinaio a Cortina ( con la erre moscia, naturalmente)...faccio il pieno e timidamente chiedo a questo signore imponente (1 e 90 per 100 chili buoni) e rubicondo ( e che di moscio non ha proprio nulla)se può darmi una mano...si potrebbe provare a svitare dado e controdado accenno...tempo 2 secondi e apre il suo miglior set di chiavi, lo srotola come l'argenteria della nonna...prova a sbloccare i due dadi...il colore del suo viso assume tutte le tinte dell'arcobaleno finché mi dice, rinunciando, esausto come Ercole al termine delle sue fatiche: "vuoi provare tu?"..."eeeehm..." tra me e me penso che al suo confronto sembro un bambino del terzo mondo in avanzato stato di denutrizione..."non credo sia necessario, grazie mille per il tentativo" nel frattempo Andrea ha fatto amicizia con una famigliola a bordo di una vespa del 1960 dotata di sidecar...il benzinaio non li ha nemmeno considerati tutto impegnato com'era con il mio specchietto...mi consiglia di rivolgermi a una autofficina lì vicino...è molto dispiaciuto e mentre ce ne andiamo lo vedo riporre l'argenteria, ops , le chiavi...il meccanico, un tipo magro e nervoso, ha troppo da fare, prova senza troppa convinzione..."dovrei scaldarlo" dice..."vai dal fabbro qui accanto"...ormai quasi rassegnato mi convinco a fare quest'ultimo tentativo...entro in un'officina molto grande, vedo in fondo una persona intenta a saldare che accortosi della mia presenza mi indica un omone ( ma sono tutti giganti qui a Cortina??) brizzolato al lavoro su un banco vicino...gli spiego il problema e in un attimo è già al lavoro; si muove con calma, è un tipo paziente, mi ricorda mio padre...intanto io mi perdo nell'osservare le macchine: una fresa, un tornio, un trapano a colonna...attrezzi datati, credo, ma ben tenuti...immagino operai al lavoro, poche parole, gesti precisi, sapienti..."ecco" mi dice "sali in sella che lo regoliamo" non mi sembra vero! Potrò tornare a vedere cosa succede dietro di me! Mentre dico tra me e me queste poche parole lui è già sparito; lo cerco nell'officina; è già tornato al suo lavoro. " Quanto le devo?" "nulla", mi dice sorridendo; lo ringrazio ricambiando il sorriso...ma quello che lui non vede, quello dentro di me è molto più di un sorriso...il mondo è ancora un bel posto...anche a Cortina...con la erre moscia, si intende

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