Beep
beeeeeeeeep beeeeeeeeeeep!! “Ma che cavolo vuole questo??” Boum!! “ho bucato!
Nooooo!!chissà a che ora arriverò a casa! Parigi- Milano in un giorno! ma sono
proprio un cretino! non bastava la caduta noooooo!!
Questo racconto è stato pubblicato online qui dalla rivista Motociclismo che mi ha anche dedicato una pagina sul numero di agosto 2015
Questo racconto è stato pubblicato online qui dalla rivista Motociclismo che mi ha anche dedicato una pagina sul numero di agosto 2015
Questi
i pensieri che in un nanosecondo mi attraversano la strada, anzi no,
l’autostrada che da Parigi in un giorno avrebbe dovuto riportarmi a casa alla
fine di un viaggio in solitaria di tre settimane…ho 19 anni, ho finito il liceo
l’estate scorsa, mi sono iscritto a ingegneria aeronautica, ho cominciato ad
arrampicare, ho lasciato ingegneria , ho fatto il galoppino in uno studio di
ingegneria di Milano per 6 mesi, ho una moto, un roadbook artigianale ricavato
da una scatola di gelato e….ho una tremenda voglia di viaggiare.
Freno,
freno!! Devo fermarmi, ho bucato! Ma, ma….ma la moto va dritta come un fuso,
no, non è possibile!!
….così,
dopo il bidone di un ex compagno delle medie, anche lui motociclista, decido di
partire da solo per la Francia: tre settimane attraverso la Valle della Loira
punteggiata di castelli completamente restaurati, come lentiggini su un viso
ormai un po’ agée, la Bretagna verde e protetta da scogliere altissime, la
Normandia dello sbarco e la Parigi della gita di quarta liceo…tenda, sacco a pelo,
fornelletto e il lusso di una sedia pieghevole…io e lei, la mia Honda enduro XL
600 Paris Dakar, arancione e blu, attrezzata di tutto punto con borse morbide a
cavallo della sella...e lo scarico che passa alto proprio lì vicino? La borsa
vi si appoggia…nessun problema: i giapponesi ci hanno piazzato una bella
protezione anti-calore per salvare le gambe del passeggero…che non ho…
Ma
che caldo fa?? Va beh che è agosto ma fa veramente troppo caldo…era così fresco
il bosco di Fontainebleau ieri…ho arrampicato in uno dei posti mitici dell’éscalade
française! bello quel bosco ma a momenti mi perdevo…no devo tenere gli occhi
aperti! Non posso fermarmi, devo arrivare a casa stasera…babababababababaaaaaaaaaaaaaaaa…insieme
alle ruote i pensieri corrono alla notte
in cima a una scogliera a mangiare cous cous
con un motociclista francese che come me non aveva trovato un posto
tenda in campeggio sulla penisola di Quimper in Bretagna…non avevo mai mangiato
del cous cous…ratatatatatatatatata…è un attimo e mi trovo nel canale di scolo
dell’acqua a fianco dell’autostrada, freno, sbando, freno, “Noooooooooooooooooooooooo!!”
Sono sdraiato sulla panchina di un
autogrill; cerco di riposare un po’. Alla fine mi è andata di lusso: parafango
anteriore rotto, pedale del freno un pelo storto…no, nient’altro; io sto bene
per fortuna. Il viaggio è stato fantastico; il mio primo viaggio in moto e da
solo in un paese straniero…e poi il francese è musica per le mie orecchie…i
castelli, le spiagge dello sbarco, un salto con l’elastico da un ponte di 60
metri, la meraviglia della bassa marea a Mont Saint Michel, una settimana a
Parigi!!accidenti! ma non poteva andar bene anche il ritorno??
Riparto, sì
ho riposato, sì ce la faccio, sì devo arrivare a casa entro sera…sono solo 800
km alla fine dei conti! ne mancano solo 500 ormai; su, su!!
Beep
beeeeeeeeep beeeeeeeeeeep!! “Ma che cavolo vuole questo??” Boum!!Freno forte; per
fortuna c’è una piccola piazzola di sosta a 50 metri …guardo negli specchietti;
quella macchina che suonava è ancora lì e rallenta insieme a me…ora gliene dico
quattro al cugino! Non ho bucato; ci mancherebbe solo questa dopo la caduta…mi
fermo e lentamente tiro fuori con il piede sinistro il cavalletto laterale, vi
appoggio la moto e con la calma dei forti che hanno ragione scendo scavalcando
con la gamba destra la sella, mi giro come un pistolero pronto al duello
eeeeeeeee…ma quelle sono fiamme!!?? la borsa laterale destra è in fiamme!! in
un attimo la sgancio e la butto sull’asfalto tenendola per una cinghia….in un
minuto tutto il contenuto si è liquefatto…resta solo la bomboletta per la
riparazione rapida delle gomme, esplosa per il calore...il cugino automobilista
è lì a fianco a me, non parla; poi dopo qualche minuto si gira, mi guarda come
a dire “ti è andata proprio bene oggi”, sale in macchina e riparte. Un istante
dopo arriva un mezzo di soccorso a sirene spiegate; il conducente scende,
fissa per qualche secondo i resti
fumanti, mi squadra divertito, risale e riparte…simpatici questi francesi, eh?
Io sono ancora lì immobile, incredulo… nonostante la stanchezza, rimetto
insieme il puzzle delle ultime ore con stupefacente lucidità: con la caduta la
borsa si è schiacciata contro la protezione anti-calore dello scarico et voilà:
contatto diretto! L’omelette non ha impiegato molto tempo a cuocersi…con flambé
finale…e il mezzo di soccorso? Chi lo ha chiamato? Qualcuno che ha visto un
motociclista inseguito dalle fiamme…e chissà per quanti chilometri!!
Dopo
aver rimesso insieme il bagaglio mutilato riparto; non mi fermerò più,
nonostante la pioggia poco prima del tunnel del Monte Bianco, nonostante le
tante ore di guida…nulla ormai può più fermarmi; mi sento ancora il fuoco
dietro la schiena! di certo non posso addormentarmi con così tanta adrenalina
in corpo; arriverò a casa verso le 20…mia madre si ricorda ancora il colore del
mio viso…
paesaggio bucolico in Bretagna; si vede bene la borsa laterale "incriminata"
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