martedì 8 settembre 2015

Al fuoco! Al fuoco!

Beep beeeeeeeeep beeeeeeeeeeep!! “Ma che cavolo vuole questo??” Boum!! “ho bucato! Nooooo!!chissà a che ora arriverò a casa! Parigi- Milano in un giorno! ma sono proprio un cretino! non bastava la caduta noooooo!!

Questo racconto è stato pubblicato online qui dalla rivista Motociclismo che mi ha anche dedicato una pagina sul numero di agosto 2015

Questi i pensieri che in un nanosecondo mi attraversano la strada, anzi no, l’autostrada che da Parigi in un giorno avrebbe dovuto riportarmi a casa alla fine di un viaggio in solitaria di tre settimane…ho 19 anni, ho finito il liceo l’estate scorsa, mi sono iscritto a ingegneria aeronautica, ho cominciato ad arrampicare, ho lasciato ingegneria , ho fatto il galoppino in uno studio di ingegneria di Milano per 6 mesi, ho una moto, un roadbook artigianale ricavato da una scatola di gelato e….ho una tremenda voglia di viaggiare.

Freno, freno!! Devo fermarmi, ho bucato! Ma, ma….ma la moto va dritta come un fuso, no, non è possibile!!

….così, dopo il bidone di un ex compagno delle medie, anche lui motociclista, decido di partire da solo per la Francia: tre settimane attraverso la Valle della Loira punteggiata di castelli completamente restaurati, come lentiggini su un viso ormai un po’ agée, la Bretagna verde e protetta da scogliere altissime, la Normandia dello sbarco e la Parigi della gita di quarta liceo…tenda, sacco a pelo, fornelletto e il lusso di una sedia pieghevole…io e lei, la mia Honda enduro XL 600 Paris Dakar, arancione e blu, attrezzata di tutto punto con borse morbide a cavallo della sella...e lo scarico che passa alto proprio lì vicino? La borsa vi si appoggia…nessun problema: i giapponesi ci hanno piazzato una bella protezione anti-calore per salvare le gambe del passeggero…che non ho…

Ma che caldo fa?? Va beh che è agosto ma fa veramente troppo caldo…era così fresco il bosco di Fontainebleau ieri…ho arrampicato in uno dei posti mitici dell’éscalade française! bello quel bosco ma a momenti mi perdevo…no devo tenere gli occhi aperti! Non posso fermarmi, devo arrivare a casa stasera…babababababababaaaaaaaaaaaaaaaa…insieme alle ruote i pensieri corrono  alla notte in cima a una scogliera a mangiare cous cous  con un motociclista francese che come me non aveva trovato un posto tenda in campeggio sulla penisola di Quimper in Bretagna…non avevo mai mangiato del cous cous…ratatatatatatatatata…è un attimo e mi trovo nel canale di scolo dell’acqua a fianco dell’autostrada, freno, sbando, freno, “Noooooooooooooooooooooooo!!”

Sono sdraiato sulla panchina di un autogrill; cerco di riposare un po’. Alla fine mi è andata di lusso: parafango anteriore rotto, pedale del freno un pelo storto…no, nient’altro; io sto bene per fortuna. Il viaggio è stato fantastico; il mio primo viaggio in moto e da solo in un paese straniero…e poi il francese è musica per le mie orecchie…i castelli, le spiagge dello sbarco, un salto con l’elastico da un ponte di 60 metri, la meraviglia della bassa marea a Mont Saint Michel, una settimana a Parigi!!accidenti! ma non poteva andar bene anche il ritorno??       

Riparto, sì ho riposato, sì ce la faccio, sì devo arrivare a casa entro sera…sono solo 800 km alla fine dei conti! ne mancano solo 500 ormai; su, su!!

Beep beeeeeeeeep beeeeeeeeeeep!! “Ma che cavolo vuole questo??” Boum!!Freno forte; per fortuna c’è una piccola piazzola di sosta a 50 metri …guardo negli specchietti; quella macchina che suonava è ancora lì e rallenta insieme a me…ora gliene dico quattro al cugino! Non ho bucato; ci mancherebbe solo questa dopo la caduta…mi fermo e lentamente tiro fuori con il piede sinistro il cavalletto laterale, vi appoggio la moto e con la calma dei forti che hanno ragione scendo scavalcando con la gamba destra la sella, mi giro come un pistolero pronto al duello eeeeeeeee…ma quelle sono fiamme!!?? la borsa laterale destra è in fiamme!! in un attimo la sgancio e la butto sull’asfalto tenendola per una cinghia….in un minuto tutto il contenuto si è liquefatto…resta solo la bomboletta per la riparazione rapida delle gomme, esplosa per il calore...il cugino automobilista è lì a fianco a me, non parla; poi dopo qualche minuto si gira, mi guarda come a dire “ti è andata proprio bene oggi”, sale in macchina e riparte. Un istante dopo arriva un mezzo di soccorso a sirene spiegate; il conducente scende, fissa  per qualche secondo i resti fumanti, mi squadra divertito, risale e riparte…simpatici questi francesi, eh? Io sono ancora lì immobile, incredulo… nonostante la stanchezza, rimetto insieme il puzzle delle ultime ore con stupefacente lucidità: con la caduta la borsa si è schiacciata contro la protezione anti-calore dello scarico et voilà: contatto diretto! L’omelette non ha impiegato molto tempo a cuocersi…con flambé finale…e il mezzo di soccorso? Chi lo ha chiamato? Qualcuno che ha visto un motociclista inseguito dalle fiamme…e chissà per quanti chilometri!!

Dopo aver rimesso insieme il bagaglio mutilato riparto; non mi fermerò più, nonostante la pioggia poco prima del tunnel del Monte Bianco, nonostante le tante ore di guida…nulla ormai può più fermarmi; mi sento ancora il fuoco dietro la schiena! di certo non posso addormentarmi con così tanta adrenalina in corpo; arriverò a casa verso le 20…mia madre si ricorda ancora il colore del mio viso…




paesaggio bucolico in Bretagna; si vede bene la borsa laterale "incriminata"


verso  Nantes


sotto la Tour Eiffel



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