lunedì 7 settembre 2015

Tutto l'amore in un lancio

Giusto l’altro ieri, al quarantesimo chilometro e tremillesimo (si dirà così, boh...ma chissene...!) metro di dislivello positivo della mia prima traversata del triangolo lariano, dopo aver esaurito tutte le prese in giro possibili, anche quelle a sfondo sessuale ovviamente, dopo aver cantato per la tremillesima volta "Every breaking wave" degli U2 (manco fossimo stati al mare...) io e il mio compagno di avventure, giusto per ingannare il tempo mentre le gambe frullavano stanche ma indipendenti (aspettando da ore di mettersi finalmente sotto a un tavolo...) abbiamo cominciato a filosofeggiare d'amore...

come chiudere in bellezza una giornata così memorabile (il mio primo ultra...ultra-trail naturalmente ;-) )? così hanno preso vita queste righe, magari un po' deliranti ma certamente ispirate...da cosa? beh, ma dall'amore che stavamo mettendo in ogni passo di qualcosa di assolutamente inutile per il mondo...perchè fino a Bellagio avremmo potuto certamente andare in macchina, no?....ma chi ama fa qualcosa di folle che rende insensibili a qualunque fatica, qualcosa di razionalmente inaccettabile ma autenticamente inebriante e appagante qualunque sia il tempo che dura....

Tutto l'amore in un lancio...

“Un lancio? l'amore? ma cosa diavolo...??” Un lancio con il paracadute, naturalmente...”Ma sei il solito cxxxxxe!” mi apostrofa il mio compagno...ma no, gli dico, ora ti spiego tutto...è che tu non ti sei mai lanciato da un aereo, vedi...altrimenti avresti capito al volo, ops, in volo, perché quando si esce da un aereo si comincia a volare, no?

Una voce metallica si diffonde nella fusoliera stipata di paracadutisti: "Stand by..." e di metallo freddo sa quell'aria che si insinua veloce quando il portellone si apre...una vibrazione di tensione attraversa le labbra di tutti, giusto una poi uno dopo l'altro tutti escono come risucchiati da una forza ineluttabilmente irresistibile...ma tu che sei ancora dentro non la vedi; non la vedi ma sai che è lì...ad aspettarti...e quando finalmente ti decidi a saltare, in un attimo sei in suo completo potere; accade tutto tanto velocemente che solo a terra, dopo, riesci a rallentare quegli attimi, a ricostruirli...ma quando sei in quel risucchio l'alto e il basso perdono di significato, così come la sinistra e la destra, così come il tuo peso...non sai dove stai andando ma in fondo non ti importa molto perché quell'accelerazione che si è impadronita di quello che era il tuo corpo cancella ogni pensiero e fa urlare di piacere ogni tua singola cellula...così è l'amore quando ti prende, potrei dire ti assale, quando ti innamori...sei incerto per un attimo...tocca a me?ora? ma poi ti ci butti dentro e non puoi che cedergli il controllo anche se non sai dove stai andando...ma è tanto intenso e coinvolgente che proprio non ci pensi...

“E poi?” Ma non sai proprio nulla allora! E poi ti ritrovi a galleggiare nell'aere, inizialmente ancora inebetito dalla violenza di quell'inizio ma poi sempre più cosciente del fatto che...”che?” Che stai precipitando a 180 km/h! Eppure la sensazione è quella di nuotare nell'aria e in quell'aria puoi fare capriole, avvitamenti...ogni genere di evoluzione.. puoi anche metterti in posizione di picchiata e la velocità aumenta vertiginosamente...ora sai quello che ti sta accadendo...ed è intenso e continuo, in un tempo che si dilata perché vivi ogni singolo secondo di quel minuto di caduta libera...è l'amore consapevole della sua pienezza, quello che lascia i segni più profondi sulla pelle e sul cuore...”

e poi? “ e poi cosa? “e poi dovrai pur aprirlo questo paracadute, no?” il gioco è quello di aprirlo il più tardi possibile perché volare è troppo...troppo troppo...ma quando tiri la maniglia la botta è forte; 180-0 km/h in un attimo...ti senti sparato verso l'alto, un rumore sordo, secco, alzi lo sguardo e speri che il paracadute si sia aperto bene, che ogni funicella scorra dritta e non si sia ingarbugliata...”ma l'amore?” Beh, è chiaro no? Apri e quindi rallenti quando senti che la fase più intensa è finita, il che non significa che l'amore sia finito ma che è pronto per una fase più matura...sempre che la si voglia vivere...perché si può anche desiderare di lanciarsi di nuovo anche se i rischi a questo punto sono molteplici:

a) l'aereo non parte...è finito il carburante, il pilota è in ferie o è stato licenziato...si sa, c'è crisi

b) l'aereo parte ma:

    b1) nessuno lo prende con noi

    b2) non abbiamo il coraggio di lanciarci

    b3) turbolenza alla quota di lancio

b basta! che tanto un motivo perché le cose vadano male non manca mai...

“Si va bene ma ora mi sono stancato di ascoltarti...falla breve: hai aperto e ora scendi bello tranquillo cioè?” È la fase più tranquilla ma non per questo la meno interessante: ormai ci si conosce a fondo e, anche se le sensazioni sono meno intense, ci si gode il panorama della vita che scorre intorno a sè: i figli, i nipoti se ce ne sono stati...le proprie passioni ma tutto in maniera consapevole e matura, senza gli eccessi della giovinezza...”e l'atterraggio?” beh, meglio ritardare il più possibile l'arrivo a terra...nella nuda terra ;-)...”E tu? Quante volte ti sei lanciato?” troppe e il più delle volte mi sono accorto di essere da solo...inevitabile l'apertura anticipata...”Bella storia...bravo…uno sport costoso il tuo!” costoso? Sì ma cosa ci devo fare? Mi piace volare...e soprattutto sognare!








PS: la foto in alto viene da www.italiaskysport.it, le altre due sono di me paracadutista per breve tempo nel lontano 1995








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